Thursday, August 06, 2009

AMA IL TUO PROSSIMO……MA CHE FATICA *** Un giorno di agosto tra la gente accaldata e…arrabbiata ***



Più divento “maturo” (per non dire vecchio) e più mi accorgo che se decidessi all’improvviso di “amare” il prossimo alla lettera, come ci indica il Vangelo, andrei incontro ad un sicuro fallimento e, forse, perderei anche l’ottimismo di fondo del mio carattere.
Entro subito in argomento. Il mondo gira in un certo modo e non agevola certo chi esce di casa al mattino con buoni propositi. L’ideale sarebbe che, con il sapore del caffè ancora in bocca, vedessimo intorno a noi persone, anche se anonime e sconosciute, non ostili e pronte a mordere.
Povero ingenuo, direte, stai ragionando con la testa fuori dalla realtà; ma che ci posso fare ? In fondo è meglio uscire di casa con questi pensieri che ringhiare con il coltello tra i denti.

Ti sei svegliato sereno con il sole di agosto ancora basso all’orizzonte e pensi,. “…Ora mi voglio godere la mia città “ e quindi lasci l’automobile e decidi di andare a piedi il più possibile e servirti degli autobus per gli spostamenti lunghi.
Sono le 9 e ti rechi alla fermata della GTM. Intorno a te ci sono i pini e senti il canto delle cicale e il monotono tubare delle tortore che svolazzano allegre tra i ciuffi verdi e “sconvolti” di dannunziana memoria.
Insomma pare che tutto fili liscio in attesa dell’autobus ma ecco il primo intoppo. Un signore, più o meno della mia età, ma visibilmente incattivito accaldato e stressato (vedi coltello tra i denti) si ripara sotto la pensilina e inizia a maledire l’azienda dei trasporti urbani rivolgendosi verso di noi (eravamo in tre) in cerca di alleati per creare un piccolo “branco” di cittadini arrabbiati.
“Questi non passano mai….aspettano solo lo stipendio a fine mese…chissà quando tempo dovremo attendere….” . Una signora con due borse piene di frutta non aspettava altro. “Io sono qua da mezz’ora ….figurati…in Italia è tutto uno schifo….” Interviene un altro anziano….”Lo sapete quando percepisce un autista ? Duemila e cinquecento euro al mese…a me questo sporco governo me ne dà 850 dopo che ho “schiumato sangue” per 40 anni lavorando nei cantieri…”.
La donna con le due borse sbuffa e mi chiede l’orario. Poi attacca. “Qui bisognerebbe fare piazza pulita….altro che immigrati da salvare….sapete cosa ha detto il vescovo della Caritas ? Ha detto che dobbiamo aiutare gli immigrati !” Il nuovo tema della discussione introdotto dalla donna trova subito l’approvazione del primo signore ….”Non parliamo di questi marocchini che invadono le città di droga e di prostitute. Io li appenderei ai pali della luce”. Dice proprio così mentre il viso tirato e paonazzo lo fa apparire ancora più brutto e cattivo. Il “branco” era al completo !

Finalmente arriva l’autobus già pieno. Saliamo a fatica e appena metto piede sulla piattaforma posteriore vedo un invalido che si sostiene a malapena agli appoggi verticali mentre proprio di fronte è seduto un giovanetto che guarda fuori e fa finta di niente. Spinto da un impulso di solidarietà per l’invalido sto per invitare il ragazzo a lasciargli il suo posto ma improvvisamente una signora si alza perché deve scendere alla prossima e quindi l’invalido si siede.
Alla stazione centrale scendo per fare due passi lungo Corso Vittorio. Vado al Bar vicino al mio barbiere, mi siedo fuori e ordino un caffè. La strada è trafficata e allora mi viene in mente di ficcare il naso nel comportamento degli automobilisti. Prima che arrivi il caffè noto almeno 5 guidatori alle prese con il telefonino. Uno, addirittura, ha nella mano sinistra il cellulare e tra le dita della destra una sigaretta accesa.

Vicino a me viene a sedersi una signora dal viso disteso, distinta sulla cinquantina che ordina un gelato. Finalmente, penso, una persona tranquilla. Dopo il saluto iniziamo una conversazione proprio sul rispetto delle norme stradali.
“Mio figlio ha avuto una batosta dalla stradale per la velocità….ha pagato un sacco di soldi e ha subito pure l’umiliazione del “palloncino” e il ritiro della patente…piuttosto di perseguitare un povero Cristo che con la macchina ci lavora che andassero ad arrestare i ladri e i delinquenti che stuprano le povere donne indifese….”
La signora distinta aveva assunto improvvisamente il volto di una iena ed io ebbi la sensazione che volesse sbranarmi, perciò mi alzai, la salutai e feci un cenno al cameriere per pagare il conto. “Quella – mi disse sottovoce il giovanotto in livrea mentre mi allontanavo dal tavolino – attacca bottone con i clienti sconosciuti, viene qui ogni mattina, racconta sempre la storia di suo figlio al quale hanno ritirato la patente….tutte balle.”
Il sole ormai è alto ed io, piuttosto divertito, decido di tornare nel mio studio per buttare giù questa nota. Volete sapere se il mio ottimismo di fondo sia stato intaccato ? Vi rispondo francamente, NO.
Quello che mi fa pensare è la diffusione dei concetti espressi dalla gente usando troppi slogan e luoghi comuni. E mi pongo la domanda se ciò sia dovuto anche alla comunicazione di massa che tende ad offuscare gli argomenti formativi a beneficio della superficialità. Così si abbassa il livello culturale e la sensibilità verso i valori positivi. Mi fermo perché temo di dire cose scontate…..

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