Wednesday, August 11, 2010

LA FESTA DI SAN SILVESTRO IERI, OGGI, DOMANI***27/28/29 Agosto***Sulla ridente collina si rinnova una secolare tradizione



Dall’Opuscolo del Comitato Festa 2010




di Romano Di Bernardo

Forse perché sono un sansilvestrese da sette generazioni attaccato a questa nostra “Piccola Patria”i miei vicini Massimo e Daniele Marinucci, promotori del Comitato per i festeggiamenti di San Silvestro, mi hanno chiesto di scrivere una nota su questo opuscolo che girerà non solo tra noi paesani ma anche fuori. Spero così di dare un contributo per sensibilizzare la nostra Comunità a collaborare per la buona riuscita del coraggioso programma previsto per la prossima festa.

Cosa significa oggi, all’inizio del terzo millennio, festeggiare il Santo Patrono del nostro popoloso quartiere ? A parte l’aspetto religioso della secolare ricorrenza, l’ultima domenica d’agosto è stata sempre una data importante per San Silvestro.
Le prime tracce storiche di questo evento risalgono agli inizi dell’ottocento quando i francesi, insediatisi nel regno di Napoli, riorganizzarono il territorio dei Borboni (Regno delle due Sicilie) creando i comuni. A quel tempo Villa San Silvestro, eretta a Comune, contava mille abitanti sparsi in un territorio vastissimo che si estendeva dall’attuale Tiburtina fino al fiume Alento.

LA QUESTUA

Il territorio del neonato Comune fino al 1807, faceva parte del feudo della famiglia Celaia. E la festa parrocchiale, fin dal 1836 (Archivio di Stato Pescara- fondo Intendenza, S. Silvestro, Busta VI Fasc. 7) veniva celebrata in concomitanza con una grande Fiera di bestiame che si svolgeva proprio nella Piazza principale. A quel tempo il 97% della popolazione era formata da contadini analfabeti come in quasi tutti i territori agricoli e la raccolta dei fondi per pagare gli artificieri, le bande, le luminarie e i predicatori venivano ricavati dalla vendita di grano, olio, vino, legumi ecc.- La Commissione raccoglieva solo beni in natura durante l’anno andando di aia in aia per riempire la bisaccia.

I FAMOSI FUOCHI D’ARTIFICIO DI SAN SILVESTRO

I fuochi d’artificio di San Silvestro divennero famosi in tutto l’Abruzzo Citeriore perché negli anni della seconda metà dell’800 il nobile Eduardo Fattiboni si recò in Cina per apprendere la difficile tecnica degli artificieri e dissipò buona parte del suo patrimonio per questa arte. Ogni anno in occasione della Festa di San Silvestro venivano effettuate delle vere e proprie gare tra diversi “sparatori”. Baiocchi di Città S. Angelo fu un allievo di Fattiboni che aveva appunto introdotto dalla Cina molti segreti sulla composizione delle figure pirotecniche. Nel 1880 il Comune di San Silvestro fu aggregato a Pescara e le deputazioni, che prima venivano nominate dal Sindaco, cominciarono a formarsi spontaneamente attraverso i suggerimenti della parrocchia a volte in contrasto con i deputati.

LA FESTA NEL SECOLO SCORSO

La tradizione continuò arricchendosi col passare degli anni. Le Commissioni andarono sempre alla ricerca delle attrazioni popolari più richieste che richiamassero molta gente sulla nostra collina. .
Le bande più famose d’Abruzzo vennero chiamate per i concerti che si svolgevano sulle Casse Armoniche fornite per molti anni dalla ditta Seccia di Torrevecchia Teatina insieme alle luminarie.
Dai due giorni (sabato e domenica) si passò ai TRE giorni di festa iniziando da venerdì e qualche volta si giunse al lunedì per celebrare la cosiddetta “festa dei paesani”. Negli anni 30 del secolo scorso fu anche creata una banda musicale locale diretta dal M° Scassa di Chieti che si esibiva gratuitamente.
I musicanti venivano ospitati a pranzo dalle varie famiglie.

LA FESTA DI OGGI

Dopo varie vicissitudini nell’ex Paese di San Silvestro, prima Frazione di Pescara e poi Quartiere, la festa patronale ha subito alti e bassi. La tradizione si è un po’ affievolita soprattutto a causa della nuova realtà urbana di Pescara che non favorisce l’aggregazione come nei tempi passati.
Con l’ingresso nel territorio di cittadini provenienti da altre località dove hanno lasciato le proprie radici, è obbiettivamente più difficile di un tempo raccogliere dei fondi per la realizzazione di un programma ricco di contenuti in concorrenza con le altre feste dei dintorni.
Ma nulla è impossibile quando si decide di agire con decisione per scuotere i sansilvestresi dal torpore e per convincere i nuovi arrivati che San Silvestro può diventare anche per loro una “Piccola Patria” da amare. Anche chi vive da poco a San Silvestro, sono consapevoli che la nostra collina deturpata dai tralicci, ha bisogno di una rinascita. E ciò può avvenire anche riportando la Festa Patronale ai fasti di un tempo quando dalle tre province abruzzesi del versante Adriatico veniva una massa di gente a divertirsi e a venerare il nostro Santo.

LA FESTA DI DOMANI

Come sarà San Silvestro e la sua Festa nel futuro ?
A questo interrogativo voglio rispondere da vecchio sansilvestrese che non si piange addosso pensando al passato ma che confida sulla saggezza dei compaesani per riaccendere la fiamma dell’orgoglio che contraddistingueva i nostri padri.
Non arrendiamoci e, soprattutto, non facciamoci male da soli. Chiunque si presti per organizzare la Festa merita rispetto e solidarietà. Quando sentiamo bussare alla porta chi si è assunto l’incarico di riscuotere la “TASSA” accogliamolo come si accoglie un amico.
La Festa di quest’anno dovrà essere la ripartenza di una nuova stagione per il nostro Colle. Occorre la collaborazione di tutti per ritrovarci in chiesa e in piazza ad onorare degnamente San Silvestro Papa. Così ritroveremo la concordia e l’entusiasmo dei nostri Antenati e trasmetteremo ai giovani i valori positivi della Comunità.


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PROGRAMMA CIVILE E RELIGIOSO

Venerdì 27 Agosto

Ore 12,00: Apertura dei festeggiamenti con fuochi pirotecnici
Ore 18,00 Santa Messa
Ore 21,00 per tutti gli amanti del liscio “BARBARA LUCCHI E MASSIMO VENTURI”


Sabato 28 Agosto

Ore 15,30: III Torneo di Briscola “Nicola Bellini”
Ore 18,39: Santa Messa
Ore 21,00: “GIGIONE, JO DONATELLO E MENAYT”

Domenica 29 Agosto

Ore 8,00: Apertura con fuochi pirotecnici
Ore 9,00: Giro itinerante per le Vie di San Silvestro con la “BANDA LE MAJORETTES DI MIGLIANICO”
Ore 9,30: Giochi in piazza per grandi e piccini
Ore 9,45: In collaborazione con il Vespa Club raduno e successiva sfilata di Vespe D’Epoca
Ore 11,00: Santa Messa
Ore 12,00: Concerto in piazza della banda di Miglianico
Ore 15,00: IV Torneo “La Frezza” e successiva premiazione
Ore 19,00: Santa Messa
Ore 20,00: Processione solenne del Santo Patrono accompagnata dalla banda e dai fuochi
Ore 21,00: In esclusiva per la prima volta a S. Silvestro della Band Ufficiale riconosciuta dai Pooh
“LE ORME DEI POOH”
Ore 23,30: Esitazione lotteria di beneficenza
Ore 24,00: GRAN FINALE CON RICCHI FUOCHI PIROTECNICI



Nell’ambito dei festeggiamenti Il Gruppo “Lu monne di S. Silvestro”, con la Parrocchia S. Silvestro Papa, il 6° Circolo e il Comitato Festa, presenta la

IV edizione Mostra “Lu monne di S. Silvestro... ed oltre”
Rassegna culturale e memoria storica di arti e mestieri, di lavori femminili, di ricordi bellici, di foto e ricordi sulle tradizioni del nostro paese/quartiere, oggetti antichi ed altro del popolo sansilvestrese ... ed oltre.
IV edizione “Mini premio” di pittura e di componimento
Il Concorso è riservato agli Alunni della Scuola Elementare di S. Silvestro Colli ed è il risultato finale del lavoro svolto durante l’anno scolastico dagli alunni insieme alle maestre. Il progetto interessava la “Regione Abruzzo dal punto di vista storico, geografico, artistico, naturalistico e culturale.

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Programma della Manifestazione:

Sabato 21 Agosto 2010 ore 20,30: a) Premiazione delle Classi - Scuola Elementare S. Silvestro Colli;
b) Inaugurazione della Mostra “Lu Monne di S. Silvestro...ed oltre”.
c) e (forse) spettacolo per ragazzi.

La mostra rimarrà aperta da Domenica 21 Agosto a Domenica 29 Agosto 2010 con l’orario:

Da Domenica 22 a Giovedì 26: 10 - 12 e 16,30 - 21
Da Venerdì 27 a Domenica 29: 9,30 - 12 e 16 - chiusura fine Festa.
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Guida alla Mostra:
1° Le testimonianze fotografiche delle Guerre; 2° Gli attrezzi agricoli e artigianali di una volta;
3° ”Quel che resta... della mia gioventù”; 4° I Frantoi;
5° Gli artisti; 6° La fine del “mercurio”;
7° Amor... anche con la macchina da scrivere; 8° Il mondo della Scuola Elementare:
9° Il mondo della Scuola Materna; 10° Le associazioni sansilvestresi...ed oltre;
11° La Chiesa più grande e più bella di “pria”; 12° Villa Immacolata: ieri e oggi
13° Il Parco dei Principi: il tesoro “frantoiano”; 14° Le nostre “piccole e grandi” storie.
15° ”Vorrei sapere perché...il mondo piange...; 16° Le foto dei vostri amici animali a 2/4 zampe;
17° I Sansilvestresi “doc; 18° La Radio e i radioamatori;
19° Il mare e i Marinai. 20° Sergio Spadolini e L’Aquila
21° ...e tante altri ricordi di S. Silvestro ed oltre.
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Della Mostra vogliamo porre alla vostra attenzione gli argomenti:

3° “Quel che resta... della mia gioventù” : chiedo oggetti da esporre che ricordano la Vostra gioventù;
15° “Vorrei sapere perchè... il mondo piange”: secondo voi perchè?, ditelo con pensieri e foto;
16° Le foto dei vostri amici animali: un momento di gloria ai vostri amici a 2/4 zampe (con foto)
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Il Gruppo organizzatore intende ringraziare: il Parroco don Cristiano, il 6° Circolo, gli amici Sponsor, il Comitato Festa e, in primis, tutti coloro che ci hanno fornito il “materiale” per organizzare la Mostra.
(www.parrocchiasansilvestro.it - e-mail: vincenzodx@virgilio.it)

Friday, July 23, 2010

Ricostruzione Abruzzo



Ricostruzione Abruzzo ***Legambiente: “Il ciclo del cemento si conferma la via maestra per infiltrazioni criminali con la complicità di colletti bianchi e imprenditori collusi”



La nota seguente mi giunge da Legambiente e la inserisco sul mio sito amatoriale in quanto l’argomento interessa tutti noi abruzzesi che temiamo l’infiltrazione massiccia della mafia nella nostra regione.


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“Come temevamo gli appalti per la ricostruzione post-terremoto in Abruzzo hanno scatenato gli appetiti dei clan, e il ciclo del cemento si conferma la via maestra per la penetrazione del crimine organizzato nell’economia legale. Dopo i sei arresti effettuati questa mattina dalla Guardia di Finanza nei confronti di esponenti dei Casalesi, bisogna prendere atto che non esistono territori immuni e che i tentativi di infiltrazione mafiosa vanno di pari passo con le grandi occasioni di business. La situazione si aggrava se si pensa che a fiancheggiare la criminalità organizzata ci sono imprenditori collusi e “colletti bianchi”, i nuovi protagonisti dell’ecomafia”.


Così il presidente nazionale di Legambiente, Vittorio Cogliati Dezza, si complimenta con forze dell’ordine e magistratura per l’operazione “Untouchable”, sottolineando la necessità di tenere alta la guardia.


“La ricostruzione post-terremoto sarà lunga e impegnativa. Stanno per partire centinaia di appalti pubblici e migliaia di commesse private – aggiunge Angelo Di Matteo, presidente di Legambiente Abruzzo –. Le intercettazioni, ancora una volta strumento chiave nelle indagini sulle ecomafie, dimostrano che i clan escogitano sempre nuove modalità per nascondersi dietro imprenditori e prestanome apparentemente puliti. Così riciclano denaro sporco e fanno affari con i soldi della collettività. E, come ci insegnano i casi di infiltrazioni mafiose nel ciclo del cemento, c’è il rischio che si costruisca utilizzando cemento depotenziato e/o materiali scadenti, mettendo in pericolo la vita dei cittadini”.


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http://www.pescaraonline.net/


Tuesday, January 19, 2010

UNA NOTA DI LEGAMBIENTE SULLA “FABBRICA DELLE SPIAGGE” IN ABRUZZO





«Non è questa la risposta per la protezione e ricostruzione delle spiagge erose dal mare»



L’erosione delle nostre spiagge è il risultato di una cattiva gestione della costa, spesso volta a cercare la soluzione di singoli problemi con azioni atte a soddisfare interessi immediati ma che si sono dimostrati essere inefficaci e controproducenti in tempi più lunghi.



A questo proposito Luzio Nelli, della segreteria regionale di Legambiente Abruzzo, dichiara: «Questa pratica di interventi sui sistemi costieri, privi di una visione complessiva che guardi alle cause dell’erosione (politiche speculative fondiarie, cementificazione dei fiumi, ecc.) e privi dell’attuazione del piano integrato di gestione della costa, è deleteria e comporta di fatto solo sperpero di denaro pubblico (milioni di euro), senza risolvere il problema, spesso vanificato dalla prima mareggiata, che invece potrebbe essere meglio investito nella riqualificazione e valorizzazione di tutto il litorale».



Quindi, non è questa la politica giusta per la protezione e ricostruzione delle spiagge erose dal mare. Basta ricordare gli interventi già fatti sui litorali di Casalbordino e Torino di Sangro nei precedenti anni, rivelatisi poi inutili se non addirittura dannosi.



«Inoltre – dichiara Fausta Nucciarone, il presidente del Circolo Legambiente di Vasto – il sito selezionato a Vasto a ridosso della riserva naturale di Punta Aderci evidenzia ulteriori potenziali problematiche legate alla distanza dalla spiaggia “attiva”, alla profondità e volume dei prelievi: ciò potrebbe comportare conseguenze negative per tutti gli operatori seri che hanno un interesse alla reale risoluzione del problema dell’arretramento delle spiagge, in visione anche di una valorizzazione dell’ambiente naturale».


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Ufficio stampa Legambiente Abruzzo


Cristina Mosca


Tel 328/4131195


ufficiostampa@legambienteabruzzo.it


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Monday, January 04, 2010

“Il cantiere dell’identità”***Per una Pescara europea***




Per gentile concessione del Giornale telematico “TERZO MILLENNIO”


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Pescara con la sua storia, le sue tradizioni, i suoi personaggi può essere senz’altro luogo della cultura europea. Per raggiungere questo obiettivo, però, occorre che la città acquisisca la giusta consapevolezza del proprio passato, delle proprie realtà storiche e memoriali.
E questo è possibile solo con un grande impegno per la valorizzazione dei personaggi, dei luoghi, dei simboli e dei fatti.
A questo proposito voglio ricordare, innanzitutto, il Parco Archeologico-paesaggistico di Colle del Telegrafo, progetto finanziato con leggi regionali, i cui lavori iniziali hanno portato all’individuazione delle fondazioni sia della Torre che diede il nome a Castellamare (Castellum ad Mare) che del borgo altomedioevale. Questo progetto, forse un po’ snobbato dall’opinione pubblica, sarà il cuore della percezione identitaria della città. Mi auguro che l’Amministrazione Comunale dia, al più presto, nuovo impulso ai lavori.
Come, peraltro, spero che in fretta si porterà all’attenzione della città il mosaico romano del primo quarto del III secolo d.c. rinvenuto nella golena sud circa sette anni fa.
E poi: la chiesetta di S.Anna, la Torretta, l’Immacolatella di Colle Marino, tutti elementi da salvaguardare e valorizzare e poi, il Cinema Michetti, da rendere agibile, il Circolo Aternino da calare nel contesto culturale cittadino
Ma la cosa più interessante, è che il 2010 sarà un anno di estrema importanza per la nostra Città.
Pescara e i pescaresi, hanno bisogno di conoscere, di capire, di percepire la propria storia.
Chi può vantare di aver dato i natali a Gabriele d’Annunzio, ai Cascella, ad Ennio Flaiano? Chi può vantare di conservare ancora le tracce di un liberty che in molti ci invidiano?
E poi, se ci guardiamo intorno, come non ricordare Francesco Paolo Michetti e Paolo De Cecco?
Per non parlare del passato ancora più remoto, quello del periodo romano e del periodo medioevale. E’ chiaro: se avessimo conservato la Piazzaforte avremmo avuto più opportunità. Ma la Piazzaforte l’abbiamo avuto…e quindi una storia c’è!
Perché il 2010 potrà essere un anno importante?
Per ricordare ciò che accadde a Pescara un secolo fa, nel 1910, che fu un anno incredibile. Tra il 31 luglio e il 21 agosto ci furono inaugurazioni, manifestazioni, tanti eventi che diedero la concreta sensazione che la città si stava evolvendo e che era in una fase di grande movimento. Allora Pescara era ancora separata da Castellamare, e quel 1910 rappresentò per i pescaresi una grande opportunità per recuperare lo svantaggio nei confronti della cittadina rivale.
Fu, tra l’altro, inaugurato il Cinema Michetti, e precisamente il 6 agosto alle ore 10 e, poi, alle 21 e 30 ci fu l’inaugurazione della stagione lirica con il “Werther” di Massenet.
Va ricordato che, durante i festeggiamenti, fu inaugurato anche il Kursaal, allora non ancora completato, che oggi è parte integrante della bellissima struttura dell’Ex-Aurum ed, inoltre, alla Pineta si svolsero gli spettacoli di aviazione con gli aviatori Frey e Barrier.
Il 14 agosto intervenne anche il Ministro del Tesoro, Francesco Tedesco, per inaugurare l’acquedotto e le prime opere portuali, per i cui lavori erano previsti 500.000 lire.
Fu un mese ricco di eventi.
Un secolo dopo, questa città sembra addormentata, nella disattenzione verso le proprie radici culturali e storiche.
E allora utilizziamo il 2010 per fare di Pescara una città che apra il “cantiere dell’identità” con:
1) il Parco Archeologico-paesaggistico,
2) il mosaico romano,
3) la riapertura del Michetti,
4) l’attivazione del Circolo Aternino,
5) l’esaltazione dell’Aurum, con il Kursaal,
6) l’acquisizione della Chiesa di S. Anna,
7) il recupero della Torretta dannunziana
e senza dimenticare la valorizzazione del Museo delle Genti, della Casa di d’Annunzio, del Museo Cascella, del Museo Vittoria Colonna, e della casa di Flaiano, che è lì, in attesa di qualche evento…una città con tutta questa ricchezza non può addormentarsi!
E poi, senza dimenticare che il 5 marzo 2010 ricorrerà il centenario della nascita di Ennio Flaiano ed, inoltrre, che il 16 e il 17 ottobre sarà celebrato il 150° anniversario dell’arrivo di Vittorio Emanuele II a Pescara, dopo la caduta della Piazzaforte nelle mani delle truppe piemontesi, primo passo del processo verso l’Unità d’Italia.
Inoltre, occorre porre attenzione alla salvaguardia del nostro dialetto, sollecitando le istituzioni locali (Università, associazioni culturali, compagnie teatrali, ecc…) ad attivarsi sempre di più e sempre meglio per la valorizzazione del nostro patrimonio linguistico.
Nel mio saluto in consiglio comunale, dopo la mia elezione a Presidente, ho detto:
“Però voglio anche sottolineare un altro aspetto a cui tengo molto: senza abusare dei nostri poteri, come Consiglio Comunale, vorrei che questa aula consiliare, che questo Consiglio Comunale si caratterizzasse come luogo della percezione identitaria e memoriale della città.
Che cosa voglio dire con questo termine?
Voglio dire che qui bisogna far emergere l’identità della nostra città, ripeto, senza abusare del nostro ruolo di Consiglieri occupando spazi che spettano all’esecutivo, però io ritengo che questo debba tornare ad essere il luogo in cui i cittadini pescaresi possono ritrovare il senso della loro appartenenza.
Voglio chiudere questo mio breve intervento…con una frase di Tolstoj che ci caratterizzerà in questo lavoro: “Se vuoi essere universale parla del tuo villaggio”.
Ecco, ci siamo, il 2010 sarà l’anno giusto per parlare del nostro villaggio.

Il Presidente del Consiglio
del Comune di Pescara
Licio Di Biase

Tuesday, December 29, 2009

IL PARTITO DELL’AMORE ? ***




Ormai ha saputo convincere una buona parte degli italiani. Il Presidente Silvio Berlusconi (al quale invio i miei auguri di buon anno) fortunatamente in netta ripresa dopo la brutale aggressione, a prescindere dalle sue doti di abile imprenditore, è soprattutto un comunicatore straordinario. Io, come uomo comune della strada, lo rispetto ma non posso fare a meno di criticarlo.
In fondo la sua strategia è molto semplice. Prima di tutto ha saputo accostare la incitazione istintiva espressa nel grido di “FORZA ITALIA!” sulla bocca di tutti gli italiani durante qualsiasi evento legato al prestigio del nostro Paese (sportivo e non). Incitazione di cui si è appropriato legandola al partito da lui creato quando scese nell’arena politica.
Ha poi colorato di azzurro i suoi slogan e le sue bandiere perché non vi fosse alcun dubbio sulla intenzione di conquistare, come in una operazione di marketing, la parte più stanca e meno sofisticata del popolo italiano da troppo tempo nauseata dal “teatrino della politica”.
I suoi slogan sono stati e sono molto chiari e diretti a quel pubblico che gli assicura il consenso, la forza politica e il diritto di governare.
Ora ha lanciato il PARTITO DELL’AMORE in contrapposizione a quello dell’ODIO. Allora io sottoscritto, comune uomo della strada, siccome appartengo a quella parte di italiani che non condividono le idee e la politica della destra dovrei essere del partito dell’Odio ? Ma ecco le risposte dei portavoce del Pdl che mi concedono, bontà loro, una speciale “indulgenza”: non sei dell’ODIO se accetti il dialogo con noi. -Dialogare… in che senso ? - Se ci fai riformare la giustizia nel senso giusto. - Quale sarebbe il senso giusto ?-Condividere e approvare le leggi che voi chiamate ad personam.
Ecco l’AMORE! Che bello abbandonarsi tra le braccia di Cicchitto, Capezzone, Gasparri !
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L’amore fu mischiato alla politica, se non sbaglio il 12 luglio del 1991 quando fu fondato un movimento politico
italiano da sostenitori di Ilona Staller (nota Cicciolina), una pornostar eletta nel 1987 alla Camera dei Deputati nelle liste del Partito Radicale.
Tra i sostenitori di quel movimento c’erano oltre a Moana Pozzi e Riccardo Schicchi anche Mauro Biuzzi che può essere definito il custode della memoria di Moana. Biuzzi, è stato anche consulente di una recente fiction di Sky sulla pornostar scomparsa. A voler essere maligni si potrebbe addirittura pensare che Belusconi sia stato indotto a pensare, che in qualche modo, la trasmissione su Sky che parla del partito dell’amore di Moana potesse favorire il suo PARTITO DELL’AMORE. Anche in questo caso, sempre a voler essere maligni, qualcuno potrebbe pensare che il Cavaliere tenda ad inglobare nel suo repertorio tutto ciò che supera un livello notevole di visibilità.
In conclusione L’AMORE è un sentimento che, per nostra fortuna, vola molto più alto delle dispute politiche della nostra Società. Gli imbecilli che scrivono sui muri insulti contro gli ebrei e gli eroi di Nassirija, che inseriscono post infamanti sui blog nei confronti di Berlusconi e che elogiano il suo aggressore fanno parte della immondizia del nostro tempo e non devono costituire un contraltare all’AMORE. La faccia sfigurata del Premier dopo l’aggressione ha scosso tutti gli italiani. Perché rinchiuderne una parte che non condivide la sua
politica nel partito dell’ODIO?

Monday, December 21, 2009

LETTERA A GESU’ BAMBINO DELL’ARCIVESCOVO METROPOLITA DI L’AQUILA GIUSEPPE MOLINARI ***( sul numero 10 del quindicinale diocesano "Vola")



Caro Gesù Bambino, in questo Natale anche noi, cristiani dell’Aquila, siamo lieti di poterti contemplare come Figlio di Dio che si è fatto uomo.
Noi, i sopravvissuti alla grande tragedia, Ti porteremo quest’anno le nostre lacrime, le nostre paure e le nostre speranze. Un dono poco bello, è vero.
Eppure Tu, un giorno hai chiamato “Beati” tutti coloro che sono poveri, afflitti e impauriti. Come lo siamo noi in questo Natale.
Noi crediamo a questa Tua parola. Noi sappiamo che la gioia Tu la doni proprio a chi non ha più nulla e si affida totalmente a Te.
E Tu aiutaci, allora, in questo Natale a non vergognarci della nostra povertà, del nostro dolore e delle nostre paure.
Per chi giudica tutto con un metro umano noi siamo dei poveri “terremotati” senza certezze né presenti né future.
Ma per chi giudica con il metro della Fede noi siamo i più ricchi e i più vicini alla felicità.
Perché molti ancora non abbiamo una casa, ma abbiamo trovato riparo nel tuo Cuore.
Molti non abbiamo più un lavoro, ma sappiamo che la Tua Provvidenza che pensa ai fiori del campo e agli uccelli del cielo, non si dimenticherà di noi.
E non abbiamo più la nostra bella città, i suoi monumenti, le sue chiese, i suoi cantieri, la sua poesia e la sua cultura.
Ma Tu un giorno dicesti anche: “Cercate prima di tutto il Regno di Dio e tutto il resto vi sarà dato”.
Noi crediamo a questa Tua promessa.
Facendo anche, con umiltà e tenacia, la nostra piccola parte. Perché Tu non compi mai miracoli per supplire alle nostre pigrizie.
Caro Gesù Bambino, non ci dimenticare.
Quest’anno Ti aspettiamo in modo particolare perché sappiamo che insieme con te niente è perduto e tutto è ancora possibile.
Anche la nostra rinascita.
Caro Gesù Bambino aiutaci a vivere un Natale vero, vicino a Te, sperimentando la Tua presenza in mezzo a noi. E una gioia vera ed autentica, come quella dei pastori, duemila anni fa in quella prima stupenda notte di Natale.
Giuseppe Molinari
Arcivescovo Metropolita di L’Aquila

Tuesday, October 06, 2009

AMARCORD ****SETTEMBRE 1946 *** IL PANINO CON L’ACCIUGA E IL BIGLIETTO NON PAGATO SUL TRENINO DELLA FEA ***


(Nella foto una delle vetture tranviarie della FEA)----------------
Pescara era ancora divisa in due dal fiume nonostante la guerra fosse finita da un anno. Il ponte che si chiamava "DEL LITTORIO”, costruito grazie ai “debiti” morali che Mussolini aveva con D’Annunzio, era ancora un cumulo di macerie sparse tra le due sponde. Ma ai margini del fiume c’erano pontoni con operai che già iniziavano a sgombrare le rovine per riunire i due tronconi della città.L’unico mezzo di trasporto pubblico disponibile, il tram della FEA (Ferrovia Elettrica Abruzzese), funzionava sui due tratti divisi dal manufatto: Pineta Fiume – Fiume S. Silomena.Per attraversare il fiume i genieri delle truppe alleate avevano costruito un ponte di ferro per gli automezzi con due passerelle laterali per i pedoni. Grossi e rumorosi camion militari con i tubi di scarico che sembravano fumaioli e qualche sgangherato furgoncino civile, scampato alla requisizione dei tedeschi, transitavano a senso unico alternato regolato da allegri soldati con l’elmetto bianco ed una fascia al braccio con la scritta MP. Queste scene le vivevo ogni mattina quando, dai primi di settembre del 1946, avevo iniziato a frequentare la Scuola di Avviamento Industriale che si trovava al lato opposto della città, in Via Leopoldo Muzi ed ero costretto a scendere dal tram proveniente dalla Pineta, attraversare a piedi il ponte di ferro e risalire su un altro tram che mi portava fino alla Stazione Centrale. I libri li portavo legati da una molla di bicicletta insieme al panino con dentro due acciughe che mia madre mi preparava la mattina presto, prima di uscire, avvolgendolo in carta paglia, quella che usavano i bottegai per incartare la pasta sfusa.Pescara era già un formicaio che si stava rianimando velocemente dopo il disastro della guerra appena passata. La distruzione era stata dell’80% ma in poco tempo la città dannunziana avrebbe raddoppiato il numero di abitanti passando da poco più di 40.000 a quasi 80.000. La maggior parte dei nuovi arrivati erano pugliesi, molisani, chietini, teramani; insomma la guerra, paradossalmente, aveva favorito una immigrazione di gente attiva (ed anche avventurosa) che avrebbe contribuito di li a poco a qualificare la nostra città come motore della economia regionale.Spesso mi accadeva che durante il lungo tragitto tra casa e scuola, mi prendesse una fame da lupo e mi pappavo il panino verso le 7,30 durante il percorso. Uscivo alle 7, dovevo scendere da San Silvestro alla Pineta a piedi (tre chilometri), prendere il tram alle 7.40, scendere al fiume, attraversare, risalire sul tram ecc. ecc. Mia madre, oltre al panino, mi dava anche i soldi per il biglietto del tram. Ed io, insieme ad altri bricconcelli, per non dire qualcosa di peggio, cercavo di fregare il bigliettaio, sgusciandogli dietro e approfittando della folla per viaggiare a sbafo. Così potevo comprare una pizza dal fornaio e fare anche la mia colazione durante l’intervallo delle 10,30.Avevo sofferto troppo la fame come tanti altri bambini e credo di non aver commesso un grave peccato privando, ogni tanto, di 50 lire l’incasso dell’Azienda FEA, nella quale, dopo molti anni sarei stato assunto (1963) ed avrei lavorato fino al 1996.
www.pescaraonline.net